Di sicuro lavorare in un datacenter ha i suoi vantaggi.
Uno di questi è il ciclo di vita dei server di produzione, e che cosa è possibile farci una volta che vengono dimessi. Negli scorsi mesi abbiamo dismesso alcuni HP Proliant DL380 G5. Server un pochino vecchi a causa della CPU che utilizzano, e soprattutto per l’eccessivo consumo elettrico se comparato ai G7 che utiizziamo adesso e ai futuri G8 che sicuramente aggiungeremo nei mesi a venire. Erano destinati alla discarica probabilmente, quindi perchè non usarli per un lab? In azienda stavamo già pensando a un nuovo e rinnovato laboratorio per ricreare un piccolo ambiente vCloud dove provare nuove cose e configurazioni da riportare poi in produzione, quindi ho preso due piccioni con una fava offrendomi per la creazione del nuovo lab, e diventandone quindi il proprietario (tecnicamente nelle riunioni ho usato il termine “gestore”, sapete com’è… )
Perchè: avevo parlato tempo fa in un post dei vari tipi di laboratorio che si potevano utilizzare, e avevo scritto “Se avete la fortuna di avere ampi spazi, un costo dell’elettricità basso, e un ampio budget a disposizione, questa (il Full Lab) è ovviamente la soluzione perfetta.” Tra gli svantaggi avevo indicato i costi di acquisizione dei componenti, le bollette energetiche, lo spazio e il rumore. Tutti questi problemi però diventano meno importanti se posizionate questo tipo di hardware in un datacenter: 4 servers tra svariate decine hanno un piccolo impatto sui conti energetici, così come su spazio e rumore. E per i costi di acquisto, questi server hanno 4-5 anni, quindi si sono già ampiamente ripagati eseguendo molte VM per anni.
Cosa: per farla breve, adesso ho un nuovo lab che surclassa letteralmente il mio home vlab: 3 server HP Proliant DL380 G5, ognuno con due
processori quad core E5345 o E5420 e 20 GB di ram. Alcuni miei clienti hanno meno potenza nei loro cluster di produzione…
Un quarto server possiede “solo” 14 Gb di ram, quindi ho deciso sarebbe diventato il mio storage server. Ho installato ESXi 5.1 anche qui, e ho riempito gli 8 slot frontali con dischi 146 Gb 10k SAS recuperati da altri server dismessi. Usando il controller raid integrato P400, ho creato un volume raid5 da circa 900 Gb. Qui andrò ad eseguire alcune VSA per creare uno storage iscsi.
Come: grazie all’infrastruttura di rete che possediamo, adesso ho VLAN distinte per management, lan, vmotion, FT e iscsi. Usando 4 nic, le ho suddivise su due switch distribuiti ognuno con due uplink, in questo modo:
Su questa infrastruttura vengono eseguiti ESXi 5.1 e vCenter 5.1, con VM separate e dedicate per vCenter, SSO, Active Directory, e un SQL 2008 R2. Più tutte quelle che arriveranno in futuro.
Cosa manca: uno storage migliore e più veloce. Questa configurazione attuale è accettabile, ma è un collo di bottiglia per il lab sia per le prestazioni che per lo spazio. Vedremo cosa sarà possibile aggiungere in futuro. Se qualche vendor di storage sta leggendo, e volesse guadagnare uno spazio banner su questo blog, può mandarmi uno storage iscsi se vuole 🙂
Il futuro: giocarci, romperlo, ricostruirlo, imparare nuove cose 🙂