Ho partecipato poco tempo fa al primo degli appuntamenti di Juku Unplugged, la serie di incontri organizzati da Enrico e Fabio.
Tenutosi a Milano, l’evento (replicato in diverse città) è strutturato in una serie di interventi distribuiti nell’arco di una giornata. Come in ogni evento dove si offrono le pause caffè e il pranzo, ci deve essere qualche sponsor a sostenere economicamente l’iniziativa, e così è stato anche nel caso del Juku Unplugged. Perfettamente lecito e prevedibile, come altrettanto prevedibile (per me) era la qualità degli interventi che avrei sentito.
Enrico e Fabio si sono alternati negli interventi con quelli dei vari sponsor, e come prevedevo la differenza tra i due di Juku e gli sponsors si è vista, eccome.
Perchè lo prevedevo? Perchè conosco Enrico e Fabio da un pò, e so come il loro lavoro e queste loro iniziative siano animate innanzitutto dalla passione per quello che fanno. Gli interventi, così come gli articoli su juku.it, sono sempre ben ragionati, ottimamente esposti, di facile comprensione anche da non tecnici. Le slide che hanno realizzato per Juku Unpugged erano un ottimo esempio di “presentation zen”, e sicuramente gli sono costate tempo e impegno nel realizzarle. Le esposizioni che le accompagnavano erano di ottimo livello; segno questo innanzitutto che i due sanno dell’argomento di cui parlano, secondo che lo sanno esporre.
Passione.
Dall’altro lato dicevo, i vendor. Le solite slides ufficiali passate dall’HQ, la solita presentazione, un magic quadrant qua e la, i “claim”. Una noia mortale quando va bene, un’istigazione all’omicidio nel peggiore dei casi. Non uno che abbia tentato di animare la presentazione con concetti da sviluppare, con idee proprie, cercando il confronto, con anche provocazioni se necessario. Niente. Calma piatta.
La differenza? La passione da un lato, contro il guadagnarsi la pagnotta quotidiana dall’altro. La convinzione che diffondere le idee arricchisce tutti e alla fine del giro anche chi quelle idee le ha diffuse, contro “l’ansia” di dover provare in un’ora scarsa a vendere qualcosa.
Spero che un giorno, a furia di stare continuamente a contatto con gente che diffonde idee, i venditori capiscano che i loro metodi iniziano a non pagare più in un mercato veramente saturo di offerte. Intanto che quel giorno arrivi, mi gusto e approfitto di tutte le occasioni in cui scambiare opinioni, esporre le mie idee e sentire quelle degli altri, e passare giornate alla fine delle quali mi possa sentire arricchito.
E la giornata con Juku Unplugged è stata sicuramente una di queste.
Grazie a Enrico e Fabio.
Grazie mille per i complimenti!
Enrico
Grazie mille per i commenti!!!
Enrico
Luca,
condivido appieno il tuo pensiero e il tuo sentire!!
Spero prima o poi di poter partecipare alle vostre iniziative…grazie sempre per la condivisone di conoscenza e sopratutto di passione che sai trasmettere anche tra le righe del tuo blog.
Ivan 🙂
Si dice “quando il tuo lavoro parla per te non interromperlo”
Se uno ha idee da proporre o un prodotto valido da promuovere deve solamente descrivere quello che sta proponendo.
Se il prodotto (o l’idea) e’ scadente devi mettere effetti speciali, magic quadrant (che oramai non se li fila piu’ nessuno), bla bla bla.
Il bla bla bla serve anche se un non-tecnico parla a un non-tecnico di cose tecniche. Un po’ come se un amministrativo dovesse spiegare ad un ragioniere i dettagli chirurgici di un’appendicectomia: due ignoranti in materia parlano di cose di cui non gliene frega un razzo.