Durante la mia recente partecipazione all’evento “Powering the Cloud” a Francoforte, ho avuto la possibilità di avere degli incontri privati con diverse società presenti. Una di queste è stata Quantum. Ho avuto modo di parlare approfonditamente circa la loro soluzione DXi con Stéphane Estevez, Sr. Product Marketing Manager EMEA.
Quantum DXi
Quantum è storicamente nota per le sue soluzioni di archiviazione su nastro. Recentemente tuttavia ha espanso la propria offerta aggiungendo ulteriori soluzioni, tutte legate alla Data Protection. In particolare, durante l’incontro ci siamo focalizzati sulla soluzione Quantum DXi. Si tratta di una famiglia di appliance di deduplica su disco, che comprende svariati modelli sia fisici, che in forma di virtual appliance. Caratteristiche comuni a tutti i modelli sono l’utilizzo di dischi come target per i dati, l’esecuzione di deduplica di tipo in-line (ovvero eseguita direttamente al momento della ricezione di un nuovo dato e prima che venga scritto su disco), l’uso di un blocco variabile per la scrittura su disco. Il prodotto viene visto da qualsiasi software di backup esterno come una share di tipo NFS o CIFS, ed è inoltre disponibile il supporto al protocollo OST di Symantec, laddove venga usato uno dei prodotti di Data Protection che supporti questo formato. I vari modelli fisici differiscono solamente per la dimensione della loro area disco in cui effettuare i salvataggi: si parte dal piccolo DXi 4601, con 4 TB di spazio utilizzabile, fino al modello più grande, denominato DXi 8500 e con a disposizione fino a 330 TB di spazio utilizzabile. Le dimensioni effettive dei dati archiviabili varia ovviamente in modo sensibile in base al livello di compressione e deduplica che si riesce ad ottenere; Quantum indica in 20:1 un rapporto di deduplica tipicamente ottenibile. Ciò vuol dire che la dimensione massima stimata dell’area dati è di 6,6 PB per il modello maggiore. Tra le caratteristiche di questi sistemi, non manca ovviamente la replica. Ogni modello della serie DXi è in grado di replicare parte o tutto il proprio contenuto verso un qualsiasi altro modello. Infine, i due modelli superiori prevedono anche la cifratura dei dati salvati, tramite l’utilizzo di Self Encrypted Drives, ovvero hard disk cifrati in hardware. Sicuramente un’opzione interessante per quegli ambienti che richiedono livelli di sicurezza più elevati.
DXi v1000
Oltre a queste caratteristiche generali, ho voluto acquisire ulteriori dettagli sulla versione v1000. Si tratta di una virtual appliance, che quindi il cliente può installare su un proprio hypervisor dotato di spazio disco. Ad oggi supporta unicamente VMware vSphere, ma è previsto nel breve periodo il supporto anche per Hyper-V. Questa versione è completamente gratuita, e liberamente scaricabile dal sito web di Quantum. E’ limitata a 1 TB di spazio usabile (quindi lo spazio disco che si può assegnare a questa virtual machine) e in ogni caso a uno spazio deduplicato di 24 TB. Lo spazio utilizzabile è tuttavia l’unica limitazione imposta alla V1000, che per il resto possiede le stesse identiche funzioni dei modelli superiori, cifratura a parte. Questo vuol dire che è anche possibile utilizzare la replica verso un altro sistema DXi; una simile soluzione risulta praticamente perfetta per i piccoli clienti. Se mettiamo due sistemi V1000 geograficamente separati tra loro, e replichiamo meno di 24 Tb di dati, ecco che è possiibile avere un sistema di data protection remoto completamente gratuito.
Vision Management e Service Provider
Un’ulteriore motivo di interesse è stato per me la suite denominata Vision. Si tratta di un software che consente di connettere contemporaneamente numerosi sistemi DXi, anche provenienti da differenti clienti, e gestirli in modo centralizzato. Un suo utilizzo immediato è nell’ambito dei Service Provider: tramite di esso è possibile monitorare e gestire varie installazioni presenti presso i propri clienti remoti, anche laddove è stata installata una V1000 gratuita. Il software prevede una completa multi-tenancy, un sistema di chargeback già integrato e il “virtual partitioning” per offrire spazio disco a differenti clienti in modo completamente isolato, pur prelevandolo da un’unica appliance DXi. Un service provider è quindi in grado, tramite questa soluzione, di erogare servizi di OffSite Backup in modo facile e veloce. Quantum oltretutto prevede anche la possibilità di customizzare e ri-brandizzare completamente tutto il software, secondo le esigenze del singolo provider. Infine, anche il licensing è studiato appositamente per i Service Provider: si pagano 6 centesimi di dollaro per ogni GB deduplicato al mese; la licenza ovviamente vale per entrambi i siti sottoposti a replica reciproca. Una licenza pay-as-you-grow di questo tipo è sicuramente appetibile per i Service Provider.
Note Finali
L’appliance in sè mi è parsa in linea con altri prodotti della concorrenza, come ad esempio EMC DataDomain che non ha caso è stato citato spesso come maggiore competitor. Non presenta particolari funzioni rivoluzionarie (in questo senso, l’unica vera soluzione “fuori dal coro” resta ancora ExaGrid), ma quello che ho potuto apprezzare è la soluzione Vision e la versione free della loro appliance, che combinate insieme possono essere interessanti per i Provider di servizi. Come spesso accade, magari non è il singolo prodotto ad essere rivoluzionario, ma il servizio che si realizza sfruttando questo prodotto come base.