Un disco SSD per il laptop: sfizio o investimento?

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Recentemente ho sostituito l’hard disk del mio MacBook Pro 13″ con un disco SSD.

Il precedente disco, in dotazione al mac al momento dell’acquisto, era un Seagate Momentus 5400.6 da 250 Gb. Avendo parecchi dati al suo interno, sono andato alla ricerca di un disco SSD di pari capacità, e grazie ai miei amici di RunStore.it ho comprato un disco SSD Crucial M4 256 Gb.

Mi sono chiesto diverse volte, prima dell’aggiornamento, se fosse un mero sfizio oppure una necessità lavorativa che potesse giustificare la spesa. Dopo aver usato il disco SSD per un paio di ore, mi sono convinto che l’investimento è assolutamente positivo!

Non ho condotto dei veri e propri benchmark, ma alcune prove veloci in base al mio lavoro. Se siete una persona dell’IT come me, provate a fare lo stesso calcolo: mediamente avvio dal mio Mac VMware Fusion almeno una volta al giorno per diverse attività; il mio pc virtuale Windows XP, con 2 Gb di ram, impiegava circa 10 minuti ad avviarsi completamente (oltre il fatto che nei primi minuti i restanti programmi erano inutilizzabili). Con il nuovo disco, questo valore è sceso drasticamente a 90 secondi (autologin e tutti i servizi caricati). Il risparmio è di 8.5 minuti ad ogni utilizzo.

Uso spesso Office 2011, in particolare Word. A occhio adesso l’avvio avviene in meno di 2 secondi, prima direi che almeno 10-15 li impiegava. Diciamo che lo apro 10 volte al giorno? Abbiamo recuperato altri 130 secondi, ovvero 2 minuti.

Ho sostituito da tempo Microsoft Visio eseguito in una virtual machine con OmniGraffle Pro, nativo per Mac OS: prima il caricamento del programma era gravato da tutti gli stencils che avevo memorizzato, e ci impiegava circa 1 minuto. Adesso l’avvio si completa in 7 secondi. Diciamo che lo apro una volta al giorno; ho risparmiato un altro minuto.

E si potrebbe continuare all’infinito con questi esempi, ma il ragionamento è semplice: ipotizziamo il vostro costo orario è di 50 euro, e che abbiate pagato il disco 350 euro. La maggiore produttività che il disco SSD vi porterà a risparmiare nel mio esempio 11 minuti al giorno. Se vi sembrano pochi, per pagarvi il disco col vostro lavoro vi basteranno 38 giornate lavorative, ovvero meno di due mesi.

Rifletteteci (e se dovete convincere il vostro capo a comprarvelo, fate questo ragionamento!)

6 thoughts on “Un disco SSD per il laptop: sfizio o investimento?

  1. ciao, una domandina sul passaggio a ssd.
    quando si installa un disco ssd, è consigliabile reinstallare il SO in modo da usare le ottimizzazioni per l’ssd stesso (trim, ecc)
    come ci si comporta con le vm ??
    mi spiego, se uso una vm (win o linux), questa non ha ottimizzazioni per l’ssd, anzi non sa nemmeno che c’è l’ssd, ed i processi di ottimizzazione (defrag, delete, ecc) continuano a girare e potrebbero compromettere le prestazioni/vita dell’ssd.
    come ci si comporta? vmware workstation & vmtools gestiscono la cosa, o semplicemente viene ignorata?

    grazie.

    • Per le VM è trasparrente, è l’hypervisor che dovrebbe sapere della presenza di dischi SSD e comportarsi di conseguenza. ESXi 5.0 lo fa, Workstation o Fusion ricadono nella casistica di ottimizzazione del sistema operativo su cui girano. Ad esempio sul mio mac, ho attivato trim (lo si può fare anche dopo cloning, non serve reinstallare tutto…) e disattivato l’autodefrag delle VM.
      In generale, l’autodefrag di una VM andrebbe evitato, indipendentemente dall’SSD.

  2. Non c’è che dire, il guadagno in termini di prestazioni e veramente straordinario, purtroppo però non si può di certo dire che l’affidabilità sia la stessa di un HD tradizionale.
    La mia esperienza con gli HD SSD si è interrotta drasticamente dopo aver perso tutti i miei dati in un solo istante a causa di un guasto improvviso della memorie stesse.
    A differenza degli HD tradizionali che mandano all’utente un po esperto piccoli avvisi di malfunzionamento e di imminente guasto utili per consentire la tempestiva copia dei dati e la sostituzione con un nuovo HD, sugli SSD il guasto arriva all’improvviso, quando meno te lo aspetti e non esistono sistemi per recuperare i dati da questi supporti, almeno per quanto ne sappia.
    Per come la penso io gli SSD possono essere paragonati a configurazioni Raid 0 dove le prestazioni sono doppie ma l’affidabilità è prossima allo zero.

    • Ciao,
      mi spiace ma non mi trovi per nulla d’accordo. Se si rompe un disco i dati li perdi sia con gli SSD che con gli HDD, quando un disco meccanico inizia a fare rumore i dati li stai già perdendo. I dischi SSD sono affidabili tanto quanto gli HDD se gestiti come tali (trimming, disabilitazione defrag e altro…), e più veloci di almeno un ordine di grandezza.

      La situazione che descrivi è figlia di una mancanza di backup, non del tipo di disco utilizzato…

  3. Concordo con Luca su questo.
    Essendo di runstore e posso dirti che vendiamo moltissimi ssd di varie marche fra cui ocz, intel e crucial, corsair e altrettanti hard disk “classici”.
    Il tasso di rottura degli ssd è molto molto basso.
    Gli hard disk si rompono molto più spesso e gran parte delle volte non hai il tempo di fare il backup che il disco ti ha già abbandonato.
    Dopo aver ricevuto l’email di Luca in merito alle prestazioni ho subito ordinato anch’io un SSD per il mio Macbook Pro e non pensavo si potesse lavorare così bene con un “piccolo” upgrade! Apertura Photoshop da 15 secondi a 3 secondi, Outlook, Word, Excel istantaneo.
    Veramente una botta di vita per qualsiasi pc! Stiamo facendo un pensierino per mettere gli SSD in RAID 1 per il DB del nostro gestionale… le ricerche potrebbero essere decisamente più veloci!

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