Mi è stato segnalato questo interessante articolo:
http://www.theregister.co.uk/2011/05/17/open_virtual_alliance/
L’open virtualization alliance si propone di sviluppare e diffondere la virtualizzazione open source. Se qualcuno già stesse pensando a Richard Stallman che gira il mondo favoleggiando su virtual machines, sappiate che la cosa è molto più terra terra: dietro questo nome c’è un consorzio di aziende che vuole sviluppare e diffondere KVM.
Come si può leggere dall’articolo l’alliance avrebbe identificato come “nemico pubblico” ovviamente VMware.
In particolare, le parole di Red Hat paragonano VMware a Microsoft, in quanto entrambi avrebbero sfruttato una posizione di predominio per creare un esteso ecosistema di prodotti, soluzioni e tools, che escluderebbe di fatto ogni tentativo di intromissione.
Gli altri partecipanti del consorzio (ovvero praticamente tutti i principali produttori di hardware) si sono ovviamente astenuti dal commentare le parole di Red Hat.
L’analisi secondo me è semplice: è più che normale che i produttori hardware tengano i piedi in più scarpe, dato che oramai l’hypervisor è lo strumento di vendita primario di un nuovo server. Negli ultimi anni dovrebbero solo ringraziare VMware per la quantità di servers e storage che ha permesso loro di vendere, quindi ovvio che lascino a Red Hat (società software esattamente come VMware) la gioia dello scontro…
Sicuramente KVM è un buon prodotto, e parecchia gente ci sta investendo tempo e denaro (si legge nell’articolo di un team di 60 persone dedicate a kvm messo a disposizione da IBM). Avere altri concorrenti forti non può che giovare anche a VMware, sia nello spingerla a introdurre sempre nuove funzioni, sia per evitare che diventi troppo dispotica nella gestione commerciale dei suoi prodotti.
Infine, permettetemi una piccola nota critica: Red Hat continua a picchiare sulla questione dell’open source, come se il fatto di avere codice aperto sia la soluzione di tutti i problemi. Secondo me gioca molto sulla confusione che si genera tra open source e free software. Red Hat non è gratuito, anzi….
Il vantaggio innegabile del software aperto e’ che la sicurezza non puo’ essere basata sulla mancanza di informazioni, ma deve necessariamente essere intrinseca nel sistema.
Rispetto a Microsoft, VMware ha dalla sua il fatto di regalare ESXi per le installazioni base. Almeno per ora.
Per ora non mi sembra di vedere in VMware l’atteggiamento che ha caratterizzato Microsoft negli ultimi 20 anni. Quello che Redmond ha fatto fin’ora e’ continuare a cambiare (loro dicono “innovare”) in modo tale che quello che hai imparato (come utente, sysadmin o sviluppatore) fin’ora e’ “vecchio e lento” e devi fare tabula rasa per imparare quello “nuovo e veloce”. Anche se e’ sempre la stessa zuppa.
Questo atteggiamento ha costretto sviluppatori e terze parti a giocare in difesa e di rincorsa, impedendo che le terze parti facessero “meglio” di Microsoft.
mi sembra scontato che RH tiri l’acqua al suo mulino, anche se francamente c’è ben poco da tirare.
sul paragone con m$, direi che proprio è inesistente, la politica vmware finora si è dimostrata limpida e corretta, su quella m$ … beh forse sono abbastanza vecchio da ricordarmene troppe.
RH si sarà anche infastidita dal fatto che non sarà più presente il suo linux nelle prossime versioni di vSphere, eliminando la service console.
Per il resto noto una grandissima differenza tra VMware e Microsoft, i software della prima funzionano…
😀
Ho installato KVM su un server sul quale non son riuscito a farci girare ESXi (HP ML120) e devo dire che funziona molto bene, è veloce e semplice da installare e da gestire (cosa che non lo è XenServer di Citrix); le prestazioni delle VM sono ottime.
Per me è un’ottima alternativa a Vmware in situazioni in cui non si ha a disposizione un server certificato.
Ovviamente non ci baserei mai una server consolidation, ma in ambienti SMB o di test va più che bene.