Secondo me la risposta è si’, e a entrambe le domande. Il calo continuo dei prezzi, l’assenza di parti meccaniche in movimento e conseguente maggiore affidabilità, i tempi di accesso bassissimi e la possibilità di non dover deframmentare i dati, sono tutti fattori di successo di questa nuova tecnologia.
Anche altre persone ben più esperte di me ne sono convinte. Eric Sloof ha realizzato un breve benchmark per capire le differenze di prestazioni rispetto a un disco SATA durante l’utilizzo del file system vmfs di vmware. Le differenze sono veramente notevoli (i primi valori sono di un non precisato disco sata, i secondi di un disco ssd Intel X25-M):
– 74 mb/s contro 147 mb/s di transfer rate medio
– 10,4 ms contro 0.2 ms di tempo di accesso
Penso siano superflue ulteriori parole.