Come oramai da tradizione, Anton Gostev, Director of Product Management di Veeam (o per dirla ancora meglio, l’uomo dietro Veeam Backup & Replication), ha pubblicato il documento completo “What’s new” dell’imminente ultima versione del loro prodotto di Data Protection.
Se siete impazienti di leggerlo, potete scaricarlo liberamente a questo link.
Come sempre, alle funzioni principali e commercialmente più appetibili è stato dato ovviamente ampio risalto fin dai mesi scorsi, ma ci sono moltissiime “gemme” più o meno nascoste, che finalmente sono stare rese pubbliche in questo documento. Come ho già fatto in passato, vorrei elencarvi quelle che a mio parere sono più interessanti, con un piccolo commento in merito. In questa ultima versione il numero di migliorie è ancora più impressionante che in passato!
– Parallel processing of multiple VMs = adesso Veeam è in grado di processare più VM all’interno dello stesso job. Precedentemente un singolo job poteva contenere multiple VM, ma ognuna di esse veniva elaborata sequenzialmente. Poteva capitare che un gruppo di VM dovessero essere salvate allo stesso momento, tentando di effettuarne una snapshot nello stesso istante; in questi casi l’unica soluzione era creare differenti job che dovevano essere avviati allo stesso momento. Ma spesso la presenza di altri job già in esecuzione, combinati ai vincoli di cuncurrency, impedivano l’ottimale gestione di questa cosa. Adesso con questa nuova opzione l’esecuzione di queste attività risulta molto migliorata
– Parallel processing of virtual disks within VMs = questa è una delle “gemme” più preziose a mio avviso. Con il dovuto dimensionamento dei vari componenti del “data pipe” (source, proxy e target) è adesso possibile salvare contemporaneamente tutti i dischi di una VM. Questo permette di ridurre i tempi di esecuzione di un backup in modo considerevole, e soprattutto riduce il tempo in cui una snapshot di VMware resta attiva. Specie su VM molto voluminose e con I/O medio/alto, ciò significa poter limitare i problemi di commit delle snapshot a fine backup!
– 64-bit data movers = posso dirlo? Finalmente! Prima di Veeam 7 i data movers erano a 32 bit, e questo creava alcuni problemi nella gestione della RAM in modo particolare, specie su file di backup di grandi dimensioni (ne avevo portato alcuni esempi in questo post). Con i nuovi data mover a 64 bit questi limiti vengono a sparire, anche se bisognerà a questo punto prevedere di aggiornare i vari componenti a Windows 2012 per poter usufruire appieno delle nuove funzionalità.
– Enhanced I/O pattern for data writes = Veeam ha ridotto notevolmente la frammentazione che avviene all’interno dei loro file di backup. Questo permette di migliorare le prestazioni sia di backup che di recovery, e di usare più serenamente le modalità come il Reverse Incremental che “riciclano” costantemente i blocchi dello stesso backup file.
– Transparent backup of vCenter Server VM = OLE!!! In passato, si doveva ricorrere a diversi “trucchi” per poter effettuare il backup di vCenter. Adesso potrà essere gestito come una qualsiasi VM.
– Changed Block Tracking. Changed block tracking can now be enabled for VMs that already have snapshots = credo che questa miglioria si descriva da se. Non so se il miglioramento è dovuto a una qualche nuova funzione di VMware che Veeam sfrutta, o è una soluzione direttamente realizzata da Veeam. Quello che sapevo era appunto che una VM con una snapshot già presente al momento del primo backup, non poteva essere salvata utilizzando CBT. Indipendentemente da come adesso questa cosa sia possibile, è un’altra cosa molto gradita.
– Enumerated infrastructure objects = se avete mai avuto a che fare con infrastrutture vSphere particolarmente grandi, siete già a conoscenza di questo problema. Veeam effettua le attività di enumerazione degli oggetti all’inizio di ogni job, e in questi ambienti questa operazione poteva durare veramente molto tempo; il ripetersi di questi ritardi per ognuno dei numerosi job di backup presenti portava a perdite di tempo considerevoli. Adesso è possibile risparmiare parecchio tempo recuperandolo anche tramite questa miglioria.
– File-level recovery UI is no longer modal = adesso potete ridurre a icona l’interfaccia di ripristino e effettuare altre attività, senza più dover attendere che il ripristino sia stato completato
– NSS (Novell Storage Services) = ho seguito da vicino l’evoluzione di questa funzionalità sui forums di Veeam, ed è l’ennesima testimonianza di come questa azienda sia veramente attenta alle richieste dei clienti. Siamo partiti con alcuni utenti che chiedevano questo supporto, sono state rilasciate appositamente per loro delle versioni beta da provare, e adesso il supporto per NSS fa ufficialmente parte del prodotto completo. Brava Veeam!
– Credentials Manager = ho preparato un post apposito su questa funzione che sto provando con la versione Beta. In breve, adesso le credenziali vengono salvate in un’area centralizzata del prodotto, in modo che quando vengono modificate, tutti i componenti che usano quelle credenziali ricevono la versione aggiornata. Non è più necessario ad esempio modificare 100 job manualmente perchè si è cambiata la password dell’utente con cui si invoca VSS, e soprattutto in questo modo si è certi di aver cambiato la credenziali in tutti i punti in cui è usata
– Storage Integration with Plug-in architecture = come oramai si sa da tempo, il supporto attuale è garantito per HP 3Par e HP StoreVirtual. L’architettura a plugin però prepara la strada al supporto di ulteriori storage.
[Questo post è un lavoro originale di Luca Dell’Oca, pubblicato sul blog www.virtualtothecore.com ]